“Un cuore in vetta”, la straordinaria storia di Milena Béthaz

“Un cuore in vetta. La seconda vita di una donna più forte del destino”, di Milena Béthaz, è l”incredibile storia di rinascita pubblicata da pochissimi giorni da TS Edizioni nella collana «Leggere e viaggiare», anche in formato e-book.
Forse non tutti ricordano la sua storia, ma l’autrice, campionessa mondiale di skyrunning, nell’agosto 2000 mentre era in perlustrazione come guardaparco nelle valli del Gran Paradiso venne colpita da un fulmine che le attraversò il corpo: dall’orecchio alla punta del piede, fino a spaccare lo scarpone. Il giorno successivo venne ritrovata, ma in fin di vita. Da allora seguirono anni durissimi: coma, interventi, terapie, riabilitazione. I medici – in un primo momento – sostennero che le gravi menomazioni subite avrebbero concesso a Milena una vita poco più che vegetativa. Perse quasi completamente la memoria e si trovò di fronte alla sfida di imparere di nuovo aparlare, a scrivere, a muoversi, a camminare…
Ma Milena era ed è una «dura» della Valgrisenche, cui è legatissima. Così descrive i luoghi della Val d’Aosta dove è cresciuta: «Se chiudo gli occhi, sento ancora il vento che accarezza i prati della mia valle e lo scrosciare dell’acqua dei ruscelli che scendono dai ghiacciai del Rutor. È la Valgrisenche. E noi, quelli nati e cresciuti lassù, siamo i vagrezèn. Per noi Béthaz è un posto ancora più “nostro”, perché (come per altri valdostani) il nostro cognome è in realtà un toponimo: c’è infatti un villaggio che si chiama La Béthaz. Se siamo noi ad aver preso il nome del paesetto, oppure è il luogo stesso ad aver dato il nome alla famiglia, non lo sapremo mai! È un piccolo villaggio di case di pietra, a circa tre chilometri dal capoluogo, ai piedi di un grande pascolo attraversato da un torrente che scende dai ghiacciai del Rutor».
Dopo anni di ricoveri in ospedale e cure, Milena Béthaz è tornata alla sua famiglia, agli amici, alla professione tra quelle montagne che non ha mai smesso di amare, fino all’incredibile impresa della scalata dei 4.061 metri alla vetta del Gran Paradiso. Così l’autrice ne parla in un avvincente capitolo:
«Mi passavano davanti le giornate buie dopo l’incidente, i mesi passati in ospedale, l’angoscia della sedia a rotelle, la difficoltà di riprendere a scrivere, a leggere, a parlare… Guardandomi attorno, circondata da quelle distese candide, con il cielo terso sopra di noi e il mondo ai nostri piedi, mi dissi che ne era valsa la pena! Per percorrere l’ultimo tratto, prima di raggiungere la Madonnina in vetta, dovemmo attendere, perché c’erano diverse cordate in salita. Infine, toccò a noi arrampicarci sulle ultime roccette… A un certo punto inciampai nelle corde, ma ero in sicurezza e, soprattutto, ero vegliata da zio Netto. L’emozione provata quando arrivai ad abbracciare la Madonna è indescrivibile. Non mi vergogno a dirlo, scoppiai a piangere! Diedi un bacio alla Madonna, ringraziandola di avermi aiutato ad arrivare fin lassù».
«Per l’encomiabile esempio di forza di volontà con cui ha combattuto la malattia successiva ad un grave incidente riconquistando la sua quotidianità»: così recita il motivo dell’onorificenza che il presidente Sergio Mattarella nel 2016 le ha assegnato, nominandola Cavaliere della Repubblica Italiana. «Delle parole del presidente Mattarella – scrive Milena Béthaz – me ne è rimasta impressa una in particolare: quotidianità. La vera conquista, in questi lunghi anni di dolore e lotta contro la disabilità, è stata proprio quella di riavere la mia vita di tutti i giorni. Il mio lavoro sul campo come guardaparco, la bicicletta, lo sci di fondo, lo sci da discesa, le camminate in montagna, le gare di corsa la domenica… Grazie allo sport ho imparato che nella vita bisogna guardare sempre avanti, sempre in alto verso la meta».
Tutti i dettagli del libro “Un cuore in vetta” di Milena Béthaz:
TS Edizioni, Milano 2022
128 pagine con ill. a colori
16,00 €
Disponibile anche in e-book
ISBN: 979-12-5471-057-9

La copertina del libro “Un cuore in vetta” di Milena Béthaz