Shopper personalizzate e borse, un trend in crescita

A cura di Fabio Presti
Le shopper personalizzate sono sempre più richieste e possono contribuire alla salvaguardia del pianeta dalla plastica
Il trend delle shopper personalizzate è in continua crescita e fa ben sperare sulle sorti del nostro pianeta. Sono borse in tessuto che nel tempo stanno prendendo il posto dei sacchetti di plastica, molto inquinanti e parecchio difficili da poter smaltire.
Per un certo periodo è stata introdotta una tassa sui sacchetti monouso che ha scatenato la rabbia di una buona parte di consumatori. Un astio forse non completamente condivisibile, in quanto il provvedimento era stato preso per disincentivare l’utilizzo dei sacchetti di plastica, dando così una svolta alla salvaguardia del nostro pianeta.
I sacchetti compostabili finti
Nel nostro Paese è attivo e va forte un mercato illecito di sacchetti compostabili finti che rendeva maggiormente giusta la misura di tassare i sacchetti. Fortunatamente questa polemica sulla tassazione dei sacchetti si è conclusa presto, il tempo strettamente necessario a fare abitudine a spendere pochi centesimi di euro per portarsi a casa dai supermercati, i beni alimentari che sono confezionati nella plastica.
Utilizzare lo shopper
La plastica inquina molto, è difficile da smaltire e ci sta portando ad un punto di non ritorno sulla salute del pianeta Terra.
La comunità scientifica sta lavorando per trovare soluzioni alternative sullo smaltimento, anche se a tutt’oggi siamo ancora lontani dal poter smaltire in maniera perfetta gli oggetti di plastica.
In realtà ciò che serve è un cambiamento nelle abitudini di consumo, imparando a fare a meno dell’usa e getta, mettendo in pratica il concetto del riuso.
Un esempio concreto sono le shopper e anche le borse in tessuto, che dovrebbero costituire oggi l’unico strumento con cui fare la spesa perché non inquinano e inoltre possono essere riutilizzate.
Gli studi sullo smaltimento della plastica
Un recente studio sullo smaltimento della plastica ha diviso su posizioni diverse la comunità scientifica. Una scoperta casuale, fatta da una ricercatrice italiana appassionata di apicoltura.
La scienziata italiana ha notato che le tarme della cera, solitamente infestanti gli alveari, mangiano la plastica, tramite un enzima con cui solitamente smaltiscono la cera d’api di cui sono ghiotte.
È una scoperta che ha suscitato perplessità sulla fattibilità e le possibili conseguenze dell’utilizzo di tarme della cera per smaltire la plastica.
La prima perplessità è una questione numerica: con tutta la plastica che è presente sul pianeta, quanti miliardi di tarme sarebbero necessarie per smaltirla? La seconda questione riguarda l’ecosistema. Se si immettono miliardi di tarme atte ad infestare, nemiche delle api, cosa può comportare per gli esseri viventi che popolano i nostri ecosistemi?
Le shopper sono un trend che potrebbe salvare il pianeta
Le aziende maggiormente attente al tema di cui parliamo, hanno provveduto già ad inserire le borse shopper nella filiera oppure tra i loro gadget, normalmente regalate durante le fiere o gli eventi. La shopper risulta essere sempre un omaggio gradito e considerato utile. Sono borse abbastanza pratiche, molto personalizzabili e versatili. Si usano per fare la spesa, per lo shopping. Le shopper personalizzate sono ormai un autentico must-have anche nei centri benessere e nelle palestre, che le regalano ai loro clienti per sistemarci le scarpe da ginnastica e le ciabatte.