Grecìa Salentina: itinerario alla scoperta dei paesi della Grecìa Salentina

Esattamente al centro della penisola salentina figura un’area nella quale a farla da padrone sono la lingua e le tradizioni provenienti dalla vicina Grecia. Proprio per questo motivo, alla zona è stato assegnato il nome di Grecìa Salentina.

Appartenente alla Provincia di Lecce, quest’area ellenofona vede la presenza di un dialetto di origini greche detto griko, oltre a quella di numerose tradizioni greche. Alla bellezza paesaggistica della zona, quindi, fa eco il fascino di una cultura ricca di caratteristiche particolari, per alcuni versi complementari alla cultura salentina.

Per un’esperienza autentica il consiglio è quello di scegliere una delle tante masserie che ci sono in zona, capaci di farti riscoprire il piacere dell’autentico relax a contatto con la natura, ritrovando il proprio benessere psicofisico.

Ma quali sono i luoghi da non perdere durante un tour alla scoperta della Grecìa Salentina?

I comuni che ricadono nella Grecìa Salentina

I paesi che costituiscono l’area sono 12, nonostante in alcuni di questi la cultura grika sia quasi del tutto scomparsa. In ogni caso, i borghi che fanno parte della Grecìa Salentina sono: Calimera, Castrignano de’ Greci, Carpignano Salentino, Martano, Melpignano, Corigliano d’Otranto, Martignano, Cutrofiano, Soleto, Zollino, Sternatia e Sogliano Cavour.

Attualmente, la Grecìa Salentina conta circa 60.000 abitanti, di cui pochi conoscono e parlano ancora il dialetto griko.

L’ex Convento degli Agostiniani a Melpignano, dove ogni anno si svolge l’attesissima Notte della Taranta

Le origini di una terra speciale dal punto di vista storico e culturale

Sebbene la maggior parte delle persone sia convinta che la nascita della Grecìa Salentina sia legata alla colonizzazione greca del Sud Italia e alla successiva nascita della Magna Grecia, la formazione di quest’area linguistica è legata alla guerra greco-gotica, un lungo conflitto che tra il 535 e il 553 contrappose l’impero bizantino agli invasori ostrogoti.

Durante la prima metà del VI secolo, quindi, a causa degli scontri sempre più sanguinosi, cominciarono ad arrivare nel Salento migranti di origine greca. La comunità ellenofona crebbe sempre di più, fino a contare diverse migliaia di persone.

Durante la conquista normanna (XI secolo) e ancor di più con le successive dominazioni sveva, angioina, aragonese e spagnola, la chiesa cattolica fece di tutto per soppiantare la religione e la cultura ortodosse, cui i greci erano particolarmente legati. Anche la lingua greca venne progressivamente abbandonata, tanto che nel XVIII secolo sopravviveva soltanto in 13 villaggi. Dopo la seconda guerra mondiale, sia a causa dell’emigrazione che per la diffusione della radio e della TV, il numero dei parlanti diminuì ulteriormente.

All’inizio del secolo scorso, poche centinaia di persone conservavano ancora le tradizioni portate qui dai coloni greci, oggi quasi del tutto scomparse, ad eccezione di alcune aree linguistiche situate nei comuni di Calimera, Sternatia, Melpignano, Zollino, Soleto, Castrignano de’ Greci, Corigliano d’Otranto, Martignano e Martano. Ciascuno dei 9 borghi appena citati mostra al suo ingresso la dicitura Kalòs Irtate, “benvenuti” in griko.

Cosa vedere nella Grecìa Salentina?

La Grecìa Salentina mostra con fierezza le proprie origini greche. Tuttavia, queste non sono le uniche caratteristiche di un’area in cui sono presenti diversi dolmen e menhir risalenti al neolitico, centri storici di grande fascino e una straordinaria cultura legata alla produzione dell’olio d’oliva. Ma cosa vedere in queste zone?

Uno dei luoghi più interessanti della Grecìa Salentina è senza dubbio Calimera, le cui origini greche sono evidenti già nel nome. Calimera, infatti, vuol dire “buongiorno”. L’itinerario proposto a chi vuol visitare la zona prende inizio proprio da qui e, più precisamente, dalla Casa Museo della cultura e della civiltà grika. La struttura è stata realizzata all’interno di un’antica abitazione e mostra le tradizioni, i materiali e le pratiche artigianali legate alla cultura grika. Il museo illustra anche la storia del territorio e delle persone che lo hanno abitato per secoli. Una delle sezioni più interessanti è quella dedicata alle lampade di carta, che impreziosiscono una delle feste più antiche del paese. Il museo è gratuito ed è visitabile tutti i giorni eccetto la domenica, dalle 10 alle 12:30 e dalle 17:30 alle 21. Da non perdere neppure la Stele di Calimera, realizzata in marmo attico e donata al comune dal Museo nazionale di Atene. A poca distanza dal borgo vale la pena programmare una sosta presso il Dolmen Placa, il più grande tra i numerosi monumenti megalitici presenti nell’area. Fu realizzato per segnalare la presenza di un importante sepolcro.

Una volta giunti a Martano, è opportuno visitare il Castello risalente al XV secolo e il suggestivo villaggio di Apigliano, fondato dai bizantini e abbandonato prima del XVI secolo.

Terza tappa dell’itinerario è Melpignano, resa celebre dalla Notte della Taranta, in grado di richiamare a sé tantissimi appassionati di musica. Anche il territorio di Melpignano è ricco di menhir, oltre che delle splendide case a corte tipiche del Seicento e del Settecento. Meritano una visita anche il castello e la chiesa con l’ex convento degli Agostiniani.

Foto top articolo: Soleto, Puglia