Il mondo della salute è in fermento e, con l’approssimarsi della stagione influenzale, crescono anche le domande riguardo l’andamento di quest’anno. Stando alle dichiarazioni del virologo Fabrizio Pregliasco, la situazione attuale fa registrare segni di stagnazione, con i numeri che non troppo lentamente si muovono verso l’alto, rendendo incerta la strada da percorrere. Analizziamo i motivi di questa influenza “in attesa” e cosa ci attende nei prossimi mesi.
L’influenza di quest’anno ha iniziato il suo percorso in modo piuttosto misurato. Infatti, secondo gli ultimi dati, l’incidenza delle sindromi simil-influenziali è di 8,6 casi ogni mille pazienti, ben al di sopra del limite stabilito rispetto agli undici casi riscontrati nello stesso periodo dell’anno passato. Ma quali sono i motivi di questo rallentamento? Una delle spiegazioni è senza dubbio legata alla nuova variante del virus, l’A/H3N2, nota nel giovanile gergo come la variante “australiana”. Al momento, però, sembra che stia lentamente prendendo piede, lasciando spazio al più noto A/H1N1, che è già ben conosciuto dalla maggior parte della popolazione.
In parallelo alla crescita dei virus influenzali, ci sono anche considerazioni legate al meteo che non possono sfuggire. Le temperature, ancora piuttosto miti, non hanno creato quella situazione di freddo intenso che tradizionalmente agisce come lo stimolo necessario per l’acuirsi della stagione influenzale. La mancanza di questa condizione climatica, che di solito genera l’ondata di influenze, contribuisce al misterioso freno che caratterizza la situazione attuale.
Il trend delle vaccinazioni: un segnale positivo
Salendo le scale dell’ottimismo, ci sono comunque notizie incoraggianti sul fronte delle vaccinazioni contro l’influenza. Negli ultimi mesi, l’adesione alla campagna vaccinale sembra aver intrapreso un cammino positivo, con un incremento significativo del numero di vaccinazioni rispetto allo scorso anno. Fabrizio Pregliasco fa notare che in Lombardia, per esempio, si è registrato un aumento del 10%, mentre a livello nazionale la vaccinazione ha visto una crescita del 25%.
Questo incremento può essere attribuito a una comunicazione più efficace sui benefici della vaccinazione, che ha evidentemente influenzato le scelte della popolazione. Gli italiani, secondo quanto emerge, sembrerebbero aver compreso l’importanza di difendersi da virus pericolosi, in una situazione che ha portato a un rinnovato interesse verso la vaccinazione.
Nonostante questo, rimane una certa preoccupazione legata alla vaccinazione anti-Covid, che sembra avere un tasso di adesione minore. Pregliasco sottolinea la necessità di proseguire con una buona campagna informativa e invita tutti a cogliere l’opportunità di vaccinarsi, aggiungendo che ci sono ancora margini per coprire adeguatamente le fasce più a rischio.
Aspettative e previsioni: verso il picco influenzale
Mentre ci avviciniamo alla fine dell’anno, ci si chiede quando potremmo attenderci il picco influenzale. Le previsioni al momento oscillano, con esperti come Mauro Pistello che suggeriscono che l’apice dell’influenza potrebbe verificarsi dopo le festività natalizie. È probabile che le riunioni familiari e le celebrazioni di Capodanno possano contribuire a un aumento dei contagi, aumenta tutti i fattori che possono favorire la diffusione virale. Questo porta a considerare la data di riapertura delle scuole, il che significa che il picco potrebbe verificarsi all’inizio di gennaio.
Quindi, mentre ci avventuriamo verso un periodo storico di festività, c’è il rischio che il nostro benessere possa essere messo alla prova. Potrebbe sembrare strano, ma è tutto un effetto domino in cui il clima, la salute e le abitudini festive giocheranno un ruolo chiave. Tuttavia, è fondamentale rimanere informati, seguire le precauzioni necessarie e farsi trovare preparati.
La stagione influenzale di quest’anno oltre ad essere avvolta in un alone di mistero, presenta opportunità di riflessione e di azione. Un occhio di riguardo verso la vaccinazione e comportamenti responsabili sono le chiavi per affrontare al meglio la sfida in arrivo. A fine stagione, quindi, ci si potrà chiedere se i piani messi in atto ed i buoni comportamenti avranno prodotto i risultati sperati.