Sanità, Università Lum: “Nuove risorse disponibili grazie al Fsn”

La nuova Legge finanziaria destina risorse al Fondo sanitario nazionale, ma richiede una revisione delle strategie e dei processi per affrontare le inefficienze e garantire un’assistenza sanitaria sostenibile.

È in arrivo una nuova Legge finanziaria che promette di apportare delle risorse importanti al Fondo sanitario nazionale, un passo che si preannuncia cruciale per il sistema della salute. Tuttavia, con la situazione attuale che continua a presentare numerosi problemi, è essenziale rivedere metodi e strategie affinché questi nuovi fondi possano essere utilizzati in modo efficace. Francesco Albergo, esperto in economia aziendale e direttore dell’area sanità alla Lum School of Management, mette in evidenza la necessità di approfondire le valutazioni e analisi sui meccanismi interni delle aziende sanitarie.

Il nuovo intervento della Legge finanziaria non è da considerarsi un colpo di scena straordinario, ma piuttosto un tentativo di affrontare un periodo di crisi nel settore sanitario. Le risorse incrementate potrebbero risultare utili, purché accompagnate da una rivalutazione seria dei sistemi di controllo. È indispensabile mettere in atto strategie che affrontino le cause profonde del debito che attanaglia il sistema sanitario. Albergo sottolinea l’importanza di esaminare in modo meticoloso i percorsi di cura dei pazienti, dove spesso si riscontrano gli sprechi che gravano sui bilanci.

Secondo Albergo, le inefficienze legate alle tariffe dei Drg, i Raggruppamenti omogenei di diagnosi, richiedono un’attenzione particolare. Questi sono frequentemente distanti dai reali costi sostenuti per ciascuna patologia. Un approccio rinnovato, che si concentri sulle necessità reali di assistenza sanitaria, potrebbe rappresentare la chiave per un’efficienza maggiore. L’attenzione si sposta, dunque, non solo sull’entità dei finanziamenti, ma sulla loro allocazione e sull’ottimizzazione dei percorsi assistenziali.

la necessità di rinnovare i processi sanitari

Albergo mette in evidenza un aspetto fondamentale: non è pensabile ridurre il personale o tagliare la spesa per i farmaci, azioni che andrebbero a discapito della qualità delle cure. Invece, è vitale rivedere e migliorare strutturalmente le organizzazioni e i processi di cura, a partire dal pronto soccorso, visto come un crocevia cruciale per le ospedalizzazioni e per evitare degenze improprie. Queste ultime contribuiscono notevolmente all’incremento del debito pubblico, un problema che va risolto per garantire una sanità più efficiente.

Ora più che mai si impone la necessità di un’analisi accurata di tutti i percorsi trattati nelle strutture sanitarie, affinché anche le pratiche legate alle emergenze siano gestite con la massima razionalità. Albergo afferma che una profonda rivisitazione delle modalità operative potrebbe portare a risultati tangibili, aumentare la specializzazione e facilitare un flusso lavorativo più armonioso tra le varie unità operative.

gli strumenti per una migliore gestione sanitaria

In risposta a queste sfide, Albergo e il suo team hanno sviluppato un innovativo strumento che potrebbe rivelarsi determinante nella gestione dei percorsi dei pazienti. L’idea nasce da un’analisi approfondita e dalla rielaborazione di un milione e mezzo di dati su 50 patologie complesse. Questo sistema aiuterà a rivedere non solo i costi per singola patologia, ma anche l’intero iter di assistenza sanitaria, garantendo che le tariffe siano più coerenti con le spese effettive.

Il sistema è concepito per fornire dati precisi sui reali costi delle patologie, evidenziando le anomalie delle attuali tariffe Drg. Questo approccio potrebbe avere ripercussioni cruciali sulla sostenibilità finanziaria delle strutture sanitarie, siano esse ospedali universitari o ASL. La discrepanza attuale tra costi reali e rimborsi ricevuti costituisce una vera e propria sfida, e risolverla è fondamentale per stabilizzare le finanze del settore.

È quindi chiaro che l’implementazione di questi strumenti e strategie non riguarda solo una necessaria riorganizzazione interna, ma anche un passo cruciale verso un sistema sanitario più etico e responsabile.