Riccardo C. Bonadonna è stato recentemente eletto come nuovo presidente della Società Italiana di Diabetologia . Succede a Raffaella Buzzetti, che ha assunta la guida di questa importante società scientifica, dedicata alla promozione della ricerca e delle migliori pratiche nel campo della diabetologia. Questa nomina segna una nuova era per la Sid, con Bonadonna che si prepara ad affrontare sfide e opportunità significative nel suo nuovo ruolo.
Riccardo C. Bonadonna, classe 1956, è un docente di grande esperienza, attualmente insegna Endocrinologia e Malattie del Metabolismo all’Università di Verona. Oltre alla sua carriera accademica, dirige l’Unità Operativa Complessa di Endocrinologia e Diabetologia presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. La sua carriera si è snodata attraverso vari contesti, avendo lavorato in diverse regioni italiane come Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Veneto, e anche all’estero in Stati Uniti e Finlandia. Questo background internazionale gli ha permesso di arricchire la sua esperienza professionale anche grazie a una proficua attività di ricerca, culminata in oltre duecento pubblicazioni scientifiche in inglese.
Il nuovo presidente ha una lunga storia di impegno all’interno della Sid: in passato ha ricoperto posizioni di rilievo come membro del Consiglio Direttivo Nazionale, coordinatore del Comitato Scientifico, e presidente delle sezioni regionali Sid Veneto-Trentino Alto Adige e Sid Emilia Romagna. Questa esperienza lo ha messo in una posizione privilegiata per affrontare e gestire i temi cruciali che riguardano la diabetologia in Italia. La Sid, infatti, gioca un ruolo fondamentale nella diffusione di conoscenze aggiornate e nell’approccio alle più recenti scoperte scientifiche nel campo delle malattie metaboliche.
Nel suo nuovo incarico, Bonadonna ha pianificato una serie di obiettivi strategici che intende perseguire con il supporto di tutti i soci e del Consiglio Direttivo. Uno dei punti fondamentali del suo programma è la promozione dell’eccellenza e dell’accessibilità delle cure diabetologiche. Questo approccio si basa sulla evidence based diabetic medicine, che vuol dire utilizzare dati e prove scientifiche come base per la pratica clinica, un aspetto cruciale per migliorare la qualità delle terapie per i pazienti diabetici.
Anche la ricerca scientifica riveste un’importanza significativa nel programma di Bonadonna. In particolare, mira a dare supporto ai giovani ricercatori, favorendo l’emergere di nuove idee e approcci scientifici nel campo della diabetologia. La sinergia con le associazioni di pazienti è al centro delle sue intenzioni, con l’obiettivo di aumentare la diabetes awareness, cioè la consapevolezza riguardo il diabete all’interno della società. Questa crescita di consapevolezza è essenziale per garantire che il diabete venga affrontato non solo come una malattia, ma come una questione sociale di rilevanza.
Inoltre, Bonadonna intende collaborare con altre società scientifiche, come l’Associazione Medici Diabetologi e la Società Italiana di Endocrinologia . Queste collaborazioni sono viste come opportunità per creare un network più forte e per migliorare le comunicazioni e le strategie nella lotta contro le malattie metaboliche. Pianifica, inoltre, di lavorare su modalità che aumentino l’impatto etico e scientifico della Sid presso gli organi politici preposti alla sanità e alla ricerca, per garantire che le istanze del settore vengano ascoltate e considerati nei processi decisionali.
Con l’elezione di Bonadonna alla presidenza della Sid, si apre un capitolo nuovo per la diabetologia italiana. Le sue esperienze accumulate negli anni, sia in ambito universitario che clinico, lo pongono in una posizione favorevole per sviluppare iniziative concrete e atte a migliorare la vita dei pazienti diabetici e a incentivare la ricerca scientifica. Ci si aspetta che, sotto la sua guida, la Sid possa intensificare i propri sforzi per affrontare le sfide della diabetologia, rendendola più accessibile e di qualità per tutti i pazienti.
L’approccio di Bonadonna, centrato sull’eccellenza e sull’innovazione, è un segnale positivo per il futuro. La sua capacità di unire le forze con altri professionisti del settore e di lavorare in sinergia con le associazioni di pazienti potrebbe infatti rappresentare un passo avanti cruciale per diffondere conoscenze e trattamenti ottimali. Con il suo background e la sua visione, Bonadonna potrebbe davvero fare la differenza nel panorama della diabetologia italiana.
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