Il movimento è sempre stato considerato uno degli alleati più preziosi per il nostro benessere, non solo per mantenere la forma fisica, ma anche per contrastare problemi di salute più seri. Recenti scoperte scientifiche hanno rivelato che praticare attività fisica può, in effetti, fungere da potente antinfiammatorio naturale. Questo è particolarmente utile per chi soffre di malattie croniche caratterizzate da infiammazione persistente e di basso grado, come obesità, diabete e condizioni cardiovascolari. Uno studio recentissimo, presentato all’European Association for the Study of Obesity, ha messo in luce come almeno 150 minuti di attività fisica moderata ogni settimana possano ridurre in modo significativo i marcatori di infiammazione negli individui obesi.
Lo studio danese: sorprese e risultati
La ricerca danese ha coinvolto quasi duecento partecipanti obesi, tutti senza diagnosi di diabete. I risultati dello studio sono stati davvero interessanti. Dopo una dieta estremamente calorica che ha fatto perdere ai partecipanti il 5% del loro peso corporeo, questi sono stati suddivisi in quattro gruppi distinti, ognuno sottoposto a diverse strategie per mantenere la perdita di peso per un anno.
Il primo gruppo, il “Gruppo Placebo”, non ha ricevuto alcun trattamento specifico. Dall’altra parte, c’era il “Gruppo Ciclette“, che ha dovuto dedicare almeno 150 minuti alla settimana all’allenamento su cyclette. Il “Gruppo Farmaco” ha invece assunto liraglutide, un medicinale usato per migliorare l’appetito e perdere peso. Infine, c’era il “Gruppo Farmaco + Esercizio”, che ha combinato il farmaco con l’attività fisica sulla cyclette. Tanti gruppi e tanti trattamenti, ma solo uno ha mostrato i risultati migliori.
Risultati della ricerca: chi ha visto i migliori risultati?
In particolare, il gruppo che ha combinato il farmaco con l’esercizio fisico ha ottenuto i risultati migliori, non solo in termini di perdita di peso, ma anche per quanto riguarda i fattori di infiammazione. Gli altri gruppi, invece, hanno visto variazioni di peso minime, o addirittura negative. Ma ciò che ha realmente colpito gli scienziati dell’Università di Copenhagen, è stato osservare l’effetto positivo del movimento sui livelli di infiammazione nel corpo.
Durante lo studio, gli scienziati hanno misurato la risposta infiammatoria nel sangue dei partecipanti. I dati raccolti hanno mostrato una riduzione significativa di importanti citochine pro-infiammatorie. Per esempio, i livelli di Interleuchina 6 sono calati mediamente del 31%. Questa particolare citochina è spesso associata a malattie cardiovascolari, a problemi di aterosclerosi e anche alla resistenza all’insulina, condizione che può portare a diabete. Inoltre, il calo dell’Interferone gamma è stato del 36%, una sostanza infiammatoria correlata appunto al problema della resistenza insulinica.
Meno infiammazione: un vantaggio concreto per la salute
Il gruppo che ha seguito la combinazione tra farmaco e esercizio fisico ha mostrato miglioramenti nei marcatori infiammatori, ma non sostanzialmente diversi da coloro che non hanno ricevuto alcun trattamento specifico. Signe Torekov, coordinatore dello studio, ha messo in evidenza come l’attività fisica sia di gran lunga la strategia più efficace per ridurre l’infiammazione cronica a basso grado, il tipo che caratterizza malattie come l’obesità. Insomma, fare movimento è così risultano efficace tessitore di salute. Non importa se moderato o intenso: diventa il miglior antidoto contro il rischio di problemi metabolici causati dall’obesità, come la resistenza all’insulina, la quale, come sappiamo, può fare strada allo sviluppo del diabete di tipo 2.
Domande frequenti su movimento e infiammazione
Chiunque si stia chiedendo come funziona questo dinamismo tra esercizio fisico e riduzione dell’infiammazione può trovare risposte interessanti. L’attività fisica, innanzitutto, riduce i livelli di sostanze infiammatorie nel corpo, come le già menzionate IL-6 e IFN-γ. Ma qual è la quantità ideale di movimento per osservare benefici tangibili? La risposta va cercata in almeno 150 minuti alla settimana di esercizio moderato, per chi fosse involontariamente poco attivo.
Insieme ai benefici sui marcatori infiammatori, l’esercizio fisico gioca anche un ruolo fondamentale nel ridurre la resistenza all’insulina. In definitiva, pur non essendo necessario associarlo a trattamenti farmacologici, fare movimento da solo è già un ottimo modo per migliorare il proprio stato di salute. Tuttavia, la combinazione di farmaci e attività fisica potrebbe potenziare i risultati. Un invito a muoversi, quindi, non solo per il corpo ma anche per la salute generale!