Qui non è New York: 100 giorni nell’America autentica

Due inviati speciali che vivono da decenni a New York, sposati nella vita e nel lavoro, hanno deciso di raccontare una faccia dell’America spesso trascurata. Maria Teresa Cometto e Glauco Maggi, autori del libro “Qui non è Nuova York. 100 giorni nell’America profonda”, ci portano in un viaggio attraverso la provincia americana. Con la loro esperienza di oltre venticinque anni a New York, esplorano non solo i luoghi, ma anche le storie che compongono il tessuto sociale e culturale degli Stati Uniti. Una lettura imperdibile per chi vuole scoprire la vera America, lontano dai cliché e dagli stereotipi abituali.

“C’è chi pensa di conoscere l’America, ma in realtà stiamo solo grattando la superficie.” Così inizia questo avvincente libro, una sorta di viaggio on the road che si snoda lungo 32.000 chilometri di strade americane. Con un mix di interviste, racconti e osservazioni, Cometto e Maggi ci invitano a riflettere su come la cultura popolare e i media ci presentano frequentemente un’immagine distorta di questo vasto paesaggio. Attraverso film, serie TV e notizie, ci sembra di sapere tutto, eppure l’America che emerge dalle loro pagine è molto di più.

Nel primo viaggio, gli autori visitano ben 17 parchi nazionali e oasi naturali, mettendo in luce un’America che spesso rimane ignota ai più. È una scoperta di meraviglie naturali e di storie umane, un’immersione in comunità, culture e tradizioni che si discostano dal viaggio turistico tradizionale. “La vera America,” dicono, “non è nei film di Hollywood, ma nelle piccole storie di chi vive nei luoghi meno battuti.”

Esperienze e luoghi inaspettati: dalla storia alla natura

Il libro ci porta in angoli poco conosciuti, come le foreste del Washington State, dove i pini crescono sui tronchi di alberi abbattuti un secolo e mezzo fa. Allo stesso tempo, gli autori ci raccontano di luoghi storici, tra cui The Lost Colony in North Carolina, la cui scomparsa nel 1585 rimane un grande mistero. La narrazione si arricchisce di curiosità, come il campus dell’Università del Texas, ispirato all’architettura del Bhutan, e i crateri della Luna in Idaho che sembrano usciti da un film di fantascienza.

I racconti non si limitano però ai soli paesaggi. Ci sono anche le storie di persone e delle loro esperienze. Gli autori parlano di un nuovo Museo del linciaggio a Montgomery, un omaggio a un passato difficile, ma anche di figure di speranza come Opal Lee, che ha marciato per rendere il giorno della liberazione dalla schiavitù una festa nazionale. Così, attraverso queste storie, si avverte l’umanità che risiede in ognuno di noi.

Gli italiani negli Stati Uniti: una presenza vibrante

Non possiamo dimenticare l’importanza della comunità italiana in America. Il libro sottolinea come i migranti italiani, gli scienziati del NASA Jet Propulsion Laboratory o gli insegnanti di lingua italiana, siano una parte fondamentale del panorama culturale americano. Questi personaggi raccontano storie di resilienza e integrazione, di luoghi in cui si mescolano tradizioni italiane e vita americana. “L’America non è quella di Hollywood”, commenta Fabio Finotti, “è un mosaico di culture e storie che meritano di essere raccontate.”

Il volume di Cometto e Maggi, insomma, non è solo un’opera di viaggio, ma un vero e proprio tributo all’umanità e alla diversità. Raccoglie le esperienze di chi ha costruito una nuova vita in questo paese e fa da ponte culturale per chi desidera scoprire e capire meglio gli Stati Uniti e gli italiani che ci vivono. Con uno stile che mischia il reportage al racconto personale, gli autori ci invitano a guardare oltre le facciate luccicanti.

In questo modo, “Qui non è Nuova York” ci presenta una versione dell’America che è vibrante, complessa e incredibilmente affascinante, ricca di storie da raccontare e di persone da ascoltare.