Commissione covid: Lega chiede sospensione medico consulente – Scoppia la polemica

La proposta di nominare il medico anti-vaccinista Giovanni Frajese come consulente della Commissione Covid scatena polemiche e reazioni contrastanti nel mondo politico e scientifico, sollevando interrogativi sulla salute pubblica.

Questo medico, noto per le sue posizioni critiche sui vaccini, era già stato sospeso dall’Ordine dei medici nel 2022. La decisione, annunciata dal senatore Claudio Borghi, ha attirato aspre reazioni sui social.

Un nome controverso per un ruolo delicato

Il professor Giovanni Frajese, alla ribalta della cronaca per le sue esternazioni contro i vaccini anti-Covid, è stato indicato dalla Lega come potenziale consulente della Commissione Covid. “Ieri si è tenuto l’ufficio di Presidenza della Commissione Covid. Come promesso, chiederemo la nomina del professor Frajese come consulente,” ha dichiarato Borghi su X, sorprendendo molti. Il suo annuncio ha innescato immediatamente reazioni e commenti infuocati, scatenando un dibattito che va ben oltre il semplice ambito politico, toccando nodi etici e scientifici.

La figura di Frajese suscita già di per sé molte controversie. Le sue opinioni in materia di vaccini sono state fortemente criticate, e la sospensione dall’Ordine non è passata inosservata. A ciò si aggiungono le parole di Roberto Burioni, virologo di fama, che attraverso il suo profilo Facebook ha paragonato la nomina a “Dracula consulente dell’Avis,” sottolineando l’ironia di affidare un ruolo così importante a un esponente di ideologie che abbracciano posizioni anti-vaccinazione.

Polemiche e critiche all’insegna dell’antiscienza

L’idea di nominare Frajese ha portato a duri attacchi da parte di diverse personalità del mondo scientifico e politico. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha condiviso il suo sconcerto su X, sottolineando la scelta “oculata” di Borghi nel proporre un consulente tacciato di essere un no-vax. “Ma i presidenti di Regione Zaia, Fedriga e Fontana sono stati informati di questa scelta?” chiede Cartabellotta, a indicare che dietro la decisione ci sono conseguenze politico-amministrative rilevanti che potrebbero riguardare la gestione della salute pubblica.

Il battibecco tra Borghi e Cartabellotta si fa incalzante. Il senatore risponde con provocazione, invitando il presidente di Gimbe a “segnalarci quando arriverà al livello di Frajese come medico e professore.” Una battuta che, però, non frena Cartabellotta che, con determinazione, ribatte: “Non giocando nel campionato dell’antiscienza, non posso raggiungere certi livelli.” La risposta di Cartabellotta è emblematica e rappresenta una chiara presa di posizione contro ciò che considera un imbarbarimento del dibattito scientifico.

Reazioni nel mondo politico e sociale

Da quando il senatore Borghi ha lanciato la proposta di nominare Frajese nella Commissione Covid, sui social è scoppiato un dibattito vivace e a tratti incendiario. La comunità online si divide: ci sono sostenitori della posizione della Lega che vedono la nomina come un segnale di apertura al dibattito scientifico, mentre dall’altro lato c’è una forte opposizione che ritiene la scelta irresponsabile. Voci critiche affermano che dare spazio a chi ha già manifestato posizioni così forti e controverse possa indebolire il consenso e la fiducia del pubblico nei confronti delle istituzioni sanitarie.

Il tutto si dipana su un palcoscenico di conflitti ideologici, dove la scienza si scontra con le opinioni personali e il dibattito sulla salute pubblica viene politicizzato in modo sempre più accentuato. Mentre da un lato ci sono coloro che invocano la libertà di espressione e il diritto di ascoltare diverse prospettive, dall’altro c’è chi sostiene che la sicurezza dei cittadini debba prevalere sull’opinione pubblica di esperti mai concordi fino in fondo.

La questione di Giovanni Frajese come consulente continua a tenere banco, mantenendo alta l’attenzione su una tematica cruciale, e non solo per la Lega, ma per tutta la società italiana, che continua a cercare un equilibrio tra libertà di scelta, responsabilità e salute pubblica.