In un mondo dove le sfide quotidiane diventano sempre più comuni, spicca un’iniziativa innovativa mirata a migliorare la qualità della vita di persone con sclerosi multipla . “Su misura” è un progetto pensato per adattare gli spazi domestici alle esigenze specifiche di chi vive con questa malattia. Con raccomandazioni pratiche e accessibili per la casa, l’iniziativa punta a trasformare gli ambienti in luoghi accoglienti e funzionali. Questa non è solo una questione di design, bensì un passo concreto verso la realizzazione di spazi più inclusivi e al servizio di tutti.
In soggiorno, il comfort è al primo posto. È importante optare per forme morbide, materiali naturali e colori caldi, il tutto illuminato da luci soffuse. Giocare con le pareti colorate e le finestre ampie può trasformare questo spazio in un vero rifugio. L’uscita all’aperto, anche solo tramite una finestra, è fondamentale per il benessere psicologico, e la sensazione di apertura è un elemento chiave. Ma c’è di più: è consigliabile evitare l’uso di tappeti, che possono rappresentare un rischio per la mobilità. Spesso, le persone con SM possono avere difficoltà a muoversi, quindi ridurre gli ostacoli è cruciale.
Le raccomandazioni non si fermano al soggiorno, ma si estendono ad altri ambienti della casa, con suggerimenti pratici per ogni area. Pensare a come ogni stanza può rispondere a precise esigenze quotidiane è fondamentale. Non si tratta solo di estetica, ma di funzionalità, creando un ambiente che favorisca la qualità della vita di chi lo vive.
Quando si parla di cucina, la praticità è la parola d’ordine. Una cucina pensata per chi convive con la sclerosi multipla deve includere pensili regolabili ed estraibili, così da facilitare l’accesso a tutto. Tavoli con gambe centrali o che presentano gambe ai quattro angoli possono rendere lo spazio più fluido. Non sottovalutare l’importanza di un design che sappia coniugare bellezza e utilità. Eppure, già dall’aspetto decorativo, questi spazi possono comunicare molto.
Durante le giornate del 20 e 21 novembre a Milano, il progetto “Su misura” ha preso vita con un’installazione in piazza XXV Aprile. Qui, non solo sono stati condivisi suggerimenti e informazioni, ma anche proposte atte a diffondere questo messaggio di inclusività. L’obiettivo era chiaro: rendere il mondo più accessibile per chi vive con SM e informare i familiari e gli operatori del settore. Infatti, i totem digitali sparsi per le stazioni metropolitane hanno reso possibile l’accesso a contenuti utili: una vera e propria opportunità di informazione alla portata di tutti.
La camera da letto merita particolare attenzione. Non serve esagerare con decorazioni o oggetti. È meglio puntare su un contrasto ben definito tra i colori delle pareti e quelli del pavimento, così da facilitare la percezione degli spazi. Superfici riflettenti e specchi ingombranti, ad esempio, possono creare confusione. Un ambiente semplice e lineare aiuta chi ha esigenze particolari. In bagno, soluzioni come la doccia a filo pavimento sono scelte azzeccate per garantire sicurezza e comfort.
Indicazioni semplici come queste hanno un valore inestimabile per chi si confronta ogni giorno con le difficoltà delle disabilità visive, motorie o di equilibrio. Crea uno spazio che non solo sia pratico, ma anche sereno, in grado di restituire un senso di normalità a chi ha bisogno di sentirsi a casa.
L’approccio adottato dagli studenti della NABA, come spiegato da Germana De Michelis, è stato esperienziale. L’idea era di immergersi nella realtà delle persone con SM, ascoltando direttamente i loro bisogni. Questa esperienza ha arricchito non solo il processo progettuale, ma anche le vite di chi vi ha partecipato. Attraverso un coinvolgimento attivo, gli studenti hanno realizzato la complessità della situazione e hanno prodotto raccomandazioni utili e realistiche per ogni ambiente.
Il progetto ha dimostrato che non basta seguire norme e regolamenti sulla disabilità. Serve di più. È fondamentale progettare spazi che siano belli e accoglienti, capaci di raccontare la storia di chi li vive. Si tratta di un’idea che si rafforza anche attraverso le parole di Arnaldo Arnaldi, docente di NABA, il quale sottolinea come l’architettura possa andare oltre un semplice aspetto funzionale.
La sclerosi multipla è una malattia complessa e la sua manifestazione varia fortemente da persona a persona. Come spiega il neurologo Antonio Bertolotto, la disabilità può essere attenuata ma non sempre scomparire del tutto. Qui entra in gioco l’importanza di ambienti pensati con attenzione. La progettazione non è solo questione estetica, ma diventa un impegno sociale volto a migliorare spazi per tutti, inclusi quelli senza disabilità.
Infatti, Gianluca Pedicini, presidente della Conferenza delle persone con SM, riprende questo punto chiarendo che “Su misura” rappresenta un cambio di paradigma nella visione della disabilità. È quindi evidente che un approccio inclusivo non faccia bene solo a chi vive con sfide particolari, ma contribuisce a costruire una società più rispettosa e aperta, dove ogni individuo possa sentirsi a proprio agio.
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