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Neurologo Della Bernardina: Fenfluramina, benefici nel 50% dei pazienti con Lgs

Il mondo della medicina continua a sorprendere con innovazioni significative, e la fenfluramina rappresenta un notevole progresso nel trattamento della sindrome di Lennox-Gastaut . Recentemente, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato la rimborsabilità di questo farmaco innovativo, suscitando grande interesse nell’ambito della neurologia pediatrica. Secondo quanto dichiarato da Bernardo Dalla Bernardina, un esperto nel settore, il farmaco ha dimostrato un’efficacia considerevole sia nei trial clinici controllati sia nelle esperienze di utilizzo nel mondo reale. In effetti, è emerso che almeno il 50% dei pazienti ha riportato miglioramenti significativi nella gestione delle crisi e nella qualità della vita, un dato che non può essere trascurato.

La sindrome di Lennox-Gastaut: un’acuta sfida in pediatric neuropsichiatria

La sindrome di Lennox-Gastaut è una forma di grave encefalopatia epilettica che può manifestarsi durante la prima infanzia. Caratterizzata da un insieme variegato di tipologie di crisi epilettiche, inclusi episodi tonici e atonici, questa patologia rappresenta una delle sfide più complesse per i medici e i genitori. Secondo il dottor Dalla Bernardina, queste crisi, particolarmente brutali e imprevedibili, possono causare cadute violente che spesso conducono a ulteriori traumi cranici. La condizione, purtroppo, colpisce circa un milione di individui a livello globale, comprometendo in modo significativo le funzioni cognitive, linguistiche e sociali. Questo impatto devastante non solo ostacola lo sviluppo dell’autonomia, ma mina anche la possibilità di conquistare un’integrazione nel mondo del lavoro.

La gravità di questa malattia rara e complessa richiede un approccio terapeutico innovativo, che riesca a rispondere efficacemente alle esigenze uniche di questi pazienti. Per comprendere meglio l’importanza della fenfluramina, è utile contestualizzare quanto già esistente.

Farmaci disponibili: un panorama di limitazioni e speranze

Fino ad oggi, i trattamenti disponibili per la sindrome di Lennox-Gastaut hanno spesso avuto risultati limitati e di breve durata. Secondo Dalla Bernardina, i farmaci precedentemente impiegati non hanno mai modificato in modo significativo l’outcome clinico dei pazienti, che continuano a fronteggiare un elevato numero di crisi e una qualità della vita negativa. Queste limitazioni evidenziano l’esigenza di sviluppare opzioni terapeutiche all’avanguardia, in grado di affrontare le problematiche complesse di una patologia così debilitante.

La fenfluramina, per quanto emerso, si comporta diversamente da quanto visto fino ad ora, anzi si propone come un’alternativa promettente. Dalla Bernardina sottolinea che il suo meccanismo d’azione non si limita a un’unica causa. La fenfluramina ha la capacità di riequilibrare le disfunzioni neurologiche che alimentano le crisi. Questo la rende particolarmente versatile, poiché risponde a diverse forme di epilessia, agendo sui recettori della serotonina e su quelli Sigma-1, entrambi fondamentali nella genesi delle crisi epilettiche.

L’innovazione nella ricerca e le prospettive future

Con il rilascio della fenfluramina, ci si aspetta un cambiamento significativo nel modo in cui la sindrome di Lennox-Gastaut viene gestita. Gli studi preliminari hanno già suggerito che il farmaco non solo offre un controllo migliore delle crisi, ma contribuisce anche a un miglioramento della qualità della vita, che resta centrale per tutti i pazienti e le loro famiglie. L’approvazione della rimborsabilità da parte dell’Aifa rappresenta un passo in avanti cruciale, in quanto riduce, almeno in parte, il carico finanziario legato ai trattamenti a lungo termine per le famiglie.

Con la continua esplorazione e approfondimento delle potenzialità terapeutiche della fenfluramina, ci sono forti motivazioni per pubblicare ulteriori ricerche e studi. La loro utilità, infatti, risiede anche nella comprensione più profonda della sindrome stessa e degli affronti a essa. In questa ottica, l’interesse crescente della comunità scientifica potrebbe rivelarsi decisivo, trasformando la fenfluramina in un alleato prezioso per medici e pazienti nella lotta contro questa malattia invalidante.

Marco Maggioni

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